Nel panorama in continua evoluzione del Terzo Settore, i comitati rappresentano una forma organizzativa spesso sottovalutata ma dalle potenzialità significative. Con l’obiettivo di chiarire il loro ruolo e le modalità di accesso al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato una nuova circolare che apre scenari importanti. Questo documento fornisce indicazioni operative precise su come i comitati, sia dotati sia privi di personalità giuridica, possano ottenere il riconoscimento come enti del Terzo Settore (ETS), favorendo così una maggiore inclusività e trasparenza nel sistema.
Come trasformare i comitati in enti del Terzo Settore: nuove indicazioni dal Ministero del Lavoro
Nel panorama in continua evoluzione del Terzo Settore, trasformare i comitati in enti del Terzo Settore rappresenta oggi un’opportunità concreta, grazie alle nuove indicazioni operative contenute nella circolare n. 5 del 26 marzo 2025 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Questo documento chiarisce le modalità di iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), estendendo la possibilità anche ai comitati privi di personalità giuridica. Un passo importante verso maggiore inclusività, riconoscimento e trasparenza.
La circolare ministeriale che trasforma i comitati in enti del Terzo Settore
Con la circolare n. 5/2025, il Ministero ha ribadito che anche i comitati privi di personalità giuridica possono accedere al RUNTS, iscrivendosi nella sezione dedicata agli “altri enti del Terzo Settore”. Si apre così la strada per trasformare i comitati in ETS, enti del terzo settore, riconoscendo il loro valore come realtà associative senza scopo di lucro che operano con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Personalità giuridica attraverso il RUNTS
Un aspetto centrale della circolare riguarda la possibilità per i comitati di ottenere la personalità giuridica tramite l’iscrizione al RUNTS, in conformità con l’articolo 22 del Codice del Terzo Settore. Questo vale sia per i comitati già iscritti che desiderano acquisirla successivamente, sia per quelli che si iscrivono per la prima volta. Il Ministero sottolinea l’importanza dell’autonomia statutaria e della parità di trattamento tra le diverse forme organizzative.
Requisiti patrimoniali: soglia dei 30.000 euro
Per completare il percorso che trasforma i comitati in enti del Terzo Settore con personalità giuridica, è necessario disporre di un patrimonio minimo di 30.000 euro, analogamente a quanto previsto per le fondazioni ETS. Questo requisito garantisce una base economica solida per la gestione delle attività. In caso di scioglimento o impossibilità di raggiungere gli scopi sociali, i fondi residui saranno devoluti secondo quanto stabilito dall’art. 42 del Codice Civile.
Un’occasione per rafforzare la partecipazione civica
La possibilità di trasformare i comitati in enti del Terzo Settore rappresenta un’opportunità importante per valorizzare queste realtà associative e favorirne l’integrazione nel sistema del Terzo Settore. La circolare ministeriale n. 5 del 2025 riconosce ufficialmente il loro ruolo e promuove un modello organizzativo più accessibile, trasparente e partecipativo.
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