Spesso i dissapori vengono portati all’interno di un associazione, rischiando di avvelenare l’ambiente dell’associazione. Spesso invece accadono fatti cosi gravi da obbligare il direttivo di un associazione a procedere all’esclusione di un socio. Ma quali sono i motivi che possono portare all’esclusione di un socio?

Quali sono i casi e come si deve procedere per l’esclusione di un socio di un Associazione?

L’articolo 24 del Codice Civile italiano stabilisce che l’esclusione di un socio da un’associazione può avvenire solo per gravi motivi e deve essere deliberata dall’assemblea dei soci. I motivi per l’esclusione di un socio possono includere:

  • gravi inadempienze dell’associato;
  • l’incapacità di fornire il contributo personale richiesto;
  • la perdita dei requisiti necessari per l’ammissione;
  • condotte che ledono la reputazione morale dell’associazione.

È importante notare che, sebbene molte associazioni delegano la decisione di espellere i soci al Consiglio Direttivo, l’associato ha sempre il diritto di appellarsi all’assemblea per contestare questa decisione. Questa procedura deve seguire le regole stabilite dallo statuto dell’associazione. La decisione di esclusione del socio deve essere adeguatamente motivata e formalmente comunicata al socio interessato. Se la procedura prevede un dibattito preliminare, il socio ha il diritto di esporre il proprio punto di vista o presentare una difesa.

Diritto dell’escluso ad impugnare la decisione.

Inoltre, la legge garantisce all’associato escluso il diritto di impugnare la decisione di espulsione davanti all’autorità giudiziaria, entro sei mesi dalla notifica della deliberazione. Gli atti associativi non possono in alcun modo limitare questo diritto. L’annullamento della decisione di esclusione da parte del giudice può avvenire se si dimostra che la procedura non ha seguito quanto previsto dallo statuto o se i motivi addotti per l’esclusione non sono sufficientemente gravi.

Restituzione dei contributi versati

Da sottolineare è il fatto che, in conformità con le disposizioni legislative, un socio escluso non ha il diritto di richiedere la restituzione dei contributi versati né può avanzare pretese sul patrimonio dell’associazione. Questa regola serve a proteggere la stabilità finanziaria e l’integrità dell’associazione.

Normative e regolamenti

“L’esclusione d’un associato non può essere deliberata dall’assemblea che per gravi motivi; l’associato può ricorrere all’autorità giudiziaria entro sei mesi dal giorno in cui gli è stata notificata la deliberazione” cosi si legge nella L. 266/91 e nell’art. 24, comma 3 del codice civile. L’esclusione del socio da un associazione NON può quindi essere arbitraria.

Gravi motivi che possono portare all’esclusione del socio.

Possono sicuramente costituire grave motivo di esclusione la rilevante violazione degli obblighi previsti nello statuto, la condanna penale definitiva (specie se a una pena che importa la detenzione), oppure la condotta gravemente offensiva nei confronti dell’Associazione o dei suoi aderenti.

N.B. se lo statuto o il regolamento associativo non preveda espressamente delle cause giustificanti l’esclusione del socio dall’associazione spetterà SEMPRE al Consiglio (o all’assemblea) deliberare l’esclusione.

Posso escludere un socio per ritardo nel pagamento della quota associativa?

Questa è una delle domande che con più frequenza vengono poste ai nostri consulenti. Diciamo che il ritardo nel pagamento della quota associativa è una condizione verificabile in maniera più oggettiva.

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