Associazioni di volontariato – ODV: quali sono le agevolazioni fiscali che possono essere richieste dalle ODV

Le associazioni di volontariato – ODV – secondo l’ art. 32 del Decreto Legislativo 3 Luglio 2017 sono definiti come Enti del Terzo Settore (ETS) costituiti sotto forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, da un numero non inferiore a sette persone fisiche o a tre associazioni di volontariato per lo svolgimento prevalentemente in favore di terzi di una o più attività di interesse generale. Per svolgere la loro attività si avvalgono in modo prevalente delle prestazioni dei volontari associati e devono essere iscritte nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (R.U.N.T.S.).

Quali sono le attività che possono essere svolte dalle associazioni di volontariato ODV?

La ODV esercitano in via ESCLUSIVA o principale una o più attività di interesse generale elencate nel comma 1 dell’art. 5 del D.lgs 117/2017. Le attività di interesse generale sono attualmente 26 ma soggette a possibile aggiornamento con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Parliamo di attività tipiche del settore del NON PROFIT. Potranno svolgere attività diverse dalle attività di interesse generale purché strumentali a queste ultime e secondo criteri e limiti definiti con decreto del Ministro del lavoro e politiche sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

La vendita e la somministrazione di bevande da parte delle Associazioni di Volontariato ODV, giusto per fare un esempio pratico, è permessa solo se considerata strumentale allo svolgimento delle attività di volontariato.

Come si costituiscono le associazioni di volontariato ODV?

Le associazioni di volontariato sono costituite mediante atto costitutivo e statuto nel quale devono essere indicati tutti i requisiti necessari affinché un’associazione possa qualificarsi ODV, quali l’assenza di fini di lucro e le finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale perseguite; l’attività di interesse generale che costituisce l’oggetto sociale, il divieto di distribuzione, anche indiretta, di utili, avanzi di gestione agli associati, fondatori, lavoratori, e collaboratori, amministratori ed altri componenti degli organi sociali; l’obbligo di utilizzare il patrimonio, i ricavi, le rendite, i proventi e le entrate per lo svolgimento delle attività statutarie; le norme sull’ordinamento, l’amministrazione e la rappresentanza dell’ente; l’obbligo di devolvere il patrimonio, in caso di scioglimento ad altri enti del terzo settore o alla Fondazione Italia Sociale.

Quali professionalità possono “lavorare” e operare all’interno di un associazione di volontariato?

Le associazioni di volontariato devono avvalersi PREVALENTEMENTE dell’attività dei volontari associati. Possono comunque ASSUMERE lavoratori dipendenti (in numero non superiore al 50%) o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo o di altra natura se dette prestazioni rientrano nei limiti necessari al regolare funzionamento o nei limiti occorrenti per specializzare l’attività svolta.

Quali agevolazioni fiscali sono previste per le associazioni di volontariato ODV?

In generale usufruiscono di agevolazioni tributarie quali:

  • esenzione dalla base imponibile delle quote e contributi corrisposti dagli associati;

  • le quote ed i contributi erogati alle ODV non concorrono a formare la base imponibile ai fini dell’imposta sugli intrattenimenti;

  • le persone fisiche possono detrarre dall’IRPEF le erogazioni in favore delle associazioni di volontariato per un importo pari al 30% degli oneri sostenuti per un importo complessivo per ciascun periodo d’imposta non superiore ad euro 30.000;

  • le liberalità da persone fisiche enti e società sono deducibili dal reddito nel limite del per cento del reddito dichiarato;

  • esenzione dalla base imponibile dei corrispettivi per la vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito o prodotti dai volontari in campagne organizzate dalla ODV;

  • esenzione dalla base imponibile dei corrispettivi per la somministrazione di alimenti e bevande in occasione di ricorrenze occasionali;

  • agevolazioni in materia di imposte di successione e donazioni, imposte di registro ipotecarie e catastale;

  • riduzione sui tributi locali se previsto dagli enti locali;

  • accesso al credito agevolato per i progetti di interesse pubblico;

  • riconoscimento di privilegio generale dei crediti sui beni mobili del debitore;

  • accesso, promosso dallo Stato, Regioni e Provincie autonome ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo per i progetti volti a realizzare il fine istituzionale.

Inoltre i redditi degli immobili destinati allo svolgimento delle attività non commerciali sono esenti dall’IRES.