GDPR Associazioni: come comportarsi e cosa fare per adeguare la propria associazione agli obblighi previsti dal regolamento europeo GDPR? La materia è stata più volte trattata, anche su queste pagine, eppure le associazioni che, ancora oggi, stentano (per diversi motivi) ad adeguarsi all’obbligo sono diverse centinaia. Anzi, vedendo il gran numero di richieste di chiarimenti e di consulenze in materia GDPR che ci giungono quasi quotidianamente, i dubbi su questa importante materia sono tantissimi.

Sono ormai trascorsi diversi anni dall’obbligo GDPR, eppure sono centinaia le associazioni che stentano ad adeguarsi al regolamento. Breve guida al GDRP associazioni.

In tanti sono, erroneamente, convinti che l’obbligo GDPR non valga per il settore delle associazioni (in particolare è il settore delle ASD e SSD ad essere più spaesato). Associazioni, enti del terzo settore, organizzazioni di volontariato sono tutte realtà (importantissime per la vita sociale del paese) che per lo svolgimento dei loro scopri sociali e per i raggiungimento degli obiettivi associativi si ritrovano a dover trattare e conservare una mole considerevole di dati personali.

Dati sensibili che, alla luce delle linee guida del Regolamento Europeo GDPR, devono essere trattati con estrema attenzione. Pensiamo ad esempio ai documenti contenenti i dati sanitari di ragazzi minorenni che le associazioni sportive devono richiedere per poter far partecipare i ragazzi alle attività sportive, oppure (semplicemente) alle schede anagrafiche dei soci di un organizzazione di volontariato, i dati con le iscrizioni ai corsi e alle attività sociali … sono tutte informazioni che per poter essere maneggiate e archiviate devono essere gestite sulla base del regolamento GDPR per associazioni.

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Cosa devono fare le associazioni e le società sportive per adeguarsi?

Tutte le società o associazioni che vogliono mettersi in regola devono, per prima cosa, includere nei loro moduli d’iscrizione una dettagliata scheda informativa dove ai nuovi iscritti vengono illustrate e spiegate tutte le finalità e le modalità di trattamento dei dati personali. In pratica i nuovi soci devono sapere, fin da subito, in che modo e per quali motivi verranno trattati i loro dati personali e come verranno conservati e custoditi.

Punti deboli a cui fare attenzione quando si decide di mettersi in regola sul GDPR.

Un’associazione, quando decide di mettersi in regola, deve porre particolare attenzione a diversi aspetti, tra i quali:

i documenti e i moduli per il tesseramento; la gestione e l’invio di mail ai soci attraverso mailing list; la gestione e l’implementazione del sito web dell’associazione in particolar modo alle pagine dell’informativa e dei cookie (Attenzione anche all’obbligo di avere un sito web aggiornato); alla pubblicazione di fotografie e immagini dove sono rappresentate persone (per essere sicuri vi consigliamo di richiedere sempre il consenso alla pubblicazione) e alla gestione delle modalità di accesso ai dati conservati da parte degli stessi soci.

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GDPR per associazioni: cosa fare?

Associazioni (sia le culturali che quelle sportive), Enti del Terzo Settore, organizzazioni di volontariato, Pro Loco sono tutte realtà che devono dotarsi (al più presto) di adeguate misure minime di sicurezza che possano essere utilizzate per gestire l’archiviazione dei dati personali di soci e soggetti terzi. I dati, inoltre, devono essere conservati in locali (o server). Nel caso in cui il trattamento dei dati sia effettuato con strumenti elettronici, dovranno redigere un documento programmatico sulla sicurezza.