Martedì 5 aprile, per la prima volta nella storia l’Inno Paralimpico è risuonato nei palazzi del Quirinale in un evento ufficiale. L’occasione è stata la cerimonia di riconsegna del Tricolore al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte degli atleti olimpici e paralimpici italiani medagliati ai Giochi di Pechino 2022.

L’Inno Paralimpico eseguito per la prima volta al Quirinale martedì 5 aprile, in occasione della cerimonia di riconsegna del Tricolore

Mai prima ad ora l’inno scritto nel 1996 dal compositore francese Thierry Darnis era stato suonato, nel nostro Paese, in una cerimonia istituzionale così prestigiosa a fianco dell’Inno Olimpico.

Storia curiosa, quella dei due inni, composti a cento anni esatti di distanza l’uno dall’altro. Era il 1896 quando, alla vigilia della prima edizione delle Olimpiadi moderne, Spyros Samaras scrisse la musica di quello che sarebbe diventato uno dei simboli dell’olimpismo. Il testo del poeta e giornalista greco Kostis Palamas aggiunse valore alle note, contribuendo a farlo diventare uno dei capisaldi dello sport mondiale.

Bisognerà aspettare il 1958, però, affinché l’opera di Samaras e Palamas diventi inno ufficiale del CIO. Il suo debutto avverrà ai Giochi invernali del 1960 a Squaw Valley, negli Stati Uniti, replicato pochi mesi più tardi a quelli estivi di Roma. Da quel momento non ha più smesso di accompagnare le gesta sportive degli atleti olimpici.

‘Hymne a l’Avenir’: è questo il titolo dell’Inno Paralimpico composto nel 1996 dal musicista francese Thierry Darnis, inno approvato in quello stesso anni dall’International Paralympic Committee e suonato ogni qual volta venga alzata la bandiera paralimpica. Cinque anni dopo, nel 2001, il cantante australiano Graeme Connors ne scrisse il testo.

Oggi un nuovo capitolo di questa storia. Nel momento della riconsegna del Tricolore da parte dello sciatore Giacomo Bertagnolli per il mondo paralimpico e della snowboarder Michela Moioli per quello olimpico, il giornalista RAI Lorenzo Roata (in prima linea nell’opera di diffusione dell’inno paralimpico quale patrimonio culturale del movimento), nel corso della diretta condotta assieme al collega Luca Di Bella, ha sottolineato che si tratta della prima volta in assoluto che i due inni risuonano insieme.

Un risultato reso possibile, per l’occasione, dal lavoro di trascrizione del maestro Riccardo Balsamo, responsabile del Settore Education dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, e del quartetto d’archi classico JuniOrchestra della stessa Accademia, che ha eseguito l’inno davanti al Presidente della Repubblica.