Una ricevuta di pagamento è una testimonianza formale fornita dalla parte che percepisce un ammontare, sia esso completo o parziale, dovuto da terzi. Esso rappresenta una conferma per tutti quelli che effettuano un acquisto o ricevono un servizio in cambio di somme di denaro. La parte che stipula l’accordo, e che fornisce tale ricevuta, può essere sia un individuo o un’entità privata, come il proprietario di una casa o un venditore, sia un’entità pubblica che eroga servizi dietro un corrispettivo.

Per normativa vigente, chi percepisce un ammontare, indipendentemente dalla modalità con cui ciò avviene, è obbligato a fornire una ricevuta di pagamento.

È evidente che tale ricevuta deve essere compilata per iscritto e fornita dalla parte che, in base a un accordo, percepisce un ammontare, sia esso completo o parziale, per merci vendute o servizi erogati.

Prendiamo, ad esempio, un accordo di affitto. Ogni mese, l’affittuario paga l’importo pattuito al proprietario, che a sua volta fornisce una ricevuta scritta, dettagliando l’importo, l’identità dell’affittuario, la data della transazione, una conferma di ricezione e la propria autentica.

Qual è l’obiettivo della ricevuta di pagamento?

Essa rappresenta una dichiarazione dal creditore e serve a liberare il debitore riguardo all’importo pagato. Se indica un pagamento parziale, testimonia l’acconto versato; se indica un pagamento totale, può liberare completamente il debitore, a condizione che il creditore confermi di non avere altre richieste verso il debitore.

Componenti della ricevuta di pagamento.

Non esistono dettagli precisi forniti dalla legge riguardo al formato e al contenuto. Tuttavia, per essere efficace, la ricevuta dovrebbe includere:

  • Identità del pagatore e del ricevente;
  • Somma trasferita;
  • Data di consegna della somma;
  • Modalità di pagamento (es. contanti, bonifico, carta);
  • Motivo del pagamento (es. contratto, fattura);
  • Data di emissione della ricevuta;
  • Autentica di chi emette la ricevuta.

Se un debito viene saldato solo in parte, la ricevuta avrà valore liberatorio solo per l’importo versato. Tuttavia, se viene pagato in toto, su richiesta del debitore, il creditore dovrà fornire una conferma completa, affermando che non ha altre richieste.

Formato della ricevuta.

Generalmente, essa viene creata su carta, firmata e datata dal creditore. Esistono anche modelli pre-stampati. Con l’avvento della tecnologia, è possibile utilizzare strumenti digitali, come la PEC o documenti firmati digitalmente, come prova di pagamento. Al momento, email standard e messaggi non hanno lo stesso valore legale e quindi non sono riconosciuti come validi.

Necessità di fornire la ricevuta.

L’articolo 1199 c.c stabilisce che, se richiesto dal debitore, il creditore è obbligato a fornire una conferma del pagamento ricevuto, indipendentemente dalla modalità scelta. L’importante è che la ricevuta indichi il motivo del pagamento.

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