Un’associazione culturale fa parte degli enti non commerciali, non profit. Ovvero enti che, per statuto, non possono ridistribuire i profitti ai vari membri che ne fanno parte e devono obbligatoriamente reinvestirli nelle attività svolte.

Quali tasse devono pagare le associazioni culturali? Ma sopratutto, le associazioni devono pagare le tasse? Scopriamolo insieme questo articolo.

Un’associazione culturale può occuparsi principalmente di:

  • promozione e divulgazione d’arte (corsi e mostre di pittura, concerti di gruppi, bande, cori musicali, rappresentazioni teatrali, cinematografiche e di danza ecc.)
  • promozione di diritti sociali e civili

Associazione culturale: redditi tassabili e redditi non tassabili

Quindi, essendo un ente non lucrativo, alcuni redditi non devono essere sottoposti a tassazione. Ma, può accadere che, se l’attività svolta dall’associazione culturale è prevalentemente di tipo commerciale rispetto a quella istituzionale, i redditi dovranno essere sottoposti a tassazione, in quanto risulteranno come classici redditi d’impresa. In questo caso l’associazione necessiterà l’apertura di una partita IVA con conseguente presentazione della dichiarazione dei redditi.

Capiamo meglio con alcuni esempi pratici.

Reddito tassabile: quali tasse deve pagare un’associazione culturale?

Rientrano nella definizione di redditi tassabili, tutte le iniziative e i proventi generati dalle seguenti attività sociali:

  • redditi generati dallo sfruttamento di terreni
  • redditi di capitale e redditi d’impresa
  • cessione di beni nuovi per la vendita
  • erogazione di servizi essenziali, quali: acqua, fognatura e depurazione, elettricità, gas e vapore
  • gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale
  •  i redditi derivanti dalla gestione degli spacci aziendali, delle mense e dei servizi di somministrazione pasti;
  • i proventi delle attività di deposito e trasporto merci, trasporto persone, l’organizzazione di viaggi, soggiorni e tutti i redditi dello svolgimento di prestazioni alberghiere o di alloggio, di servizi portuali o aeroportuali;
  • i redditi generati dall’erogazione di servizi di telecomunicazione e radiodiffusione;
  • la sponsorizzazione di eventi.

Tasse Associazioni Culturali: redditi NON tassabili

Rientrano nella definizione di redditi NON tassabili e quindi esclusi dal pagamento delle imposte, tutti i redditi aventi come attività:

  • le raccolte fondi svolte durante gli eventi e le manifestazioni, se queste non rientrano nella definizione di Attività Occasionale.
  • tutti i contributi pubblici a fondo perduto ottenuti dalle associazioni per lo svolgimento della propria attività sociale o i proventi ottenuti grazie a convenzioni con un ente pubblico;
  • la cessione di pubblicazione, nel caso tassativo che questa’attività sia svolta nei confronti dei propri associati;
  • i proventi frutto di cessioni di beni e prestazioni di servizi diverse da quelle considerate sempre commerciali, se queste risultano però essere state effettuate per il perseguimento di scopi istituzionali e svolte nei confronti d iscritti, associati, partecipanti, tesserati della stessa organizzazione nazionale;
  • i redditi frutto delle prestazioni di servizi conformi ai fini istituzionali dell’associazione, a patto che quest’ultime non siano professionali e siano state remunerate in misura non eccedente alla copertura dei costi;
  • le quote e i contributi versati dai soci o dai partecipanti agli eventi sociali dell’associazioni culturale.

Inoltre rientrano tra i redditi NON tassabili tutti i redditi che sono già consideranti come esenti da imposta per tutti i contribuenti.

N.B. Nel caso in cui gli introiti dell’associazione non superino i 250.000 euro annui, l’associazione può accedere ai benefici previsti dalla Legge 398 (Regime fiscale agevolato)