Bilancio di settore negli enti del terzo settore: rendiconto gestionale, costi e ricavi.

Il bilancio d’esercizio negli enti del terzo settore, ai sensi dell’articolo 13 comma 1 del Codice del Terzo Settore “è formato dallo stato patrimoniale, dal rendiconto gestionale con l’indicazione, dei proventi e degli oneri, dell’ente e dalla relazione di missione che illustra le poste di bilancio, l’andamento economico e gestionale dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie”.

Il bilancio d’esercizio negli enti del terzo settore secondo il Codice del Terzo Settore. Guida completa alla comprensione e alla gestione del Bilancio di Esercizio per gli ETS.

Gli schemi dello stato patrimoniale, del rendiconto gestionale e la relazione di missione sono definiti dal decreto ministeriale. Nel caso di elementi che potrebbero ricadere sotto più voci dello schema di stato patrimoniale, l’ente dà informativa nella relazione di missione dell’appartenenza dell’elemento a più voci qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio.

Cerchi un software gestionale che ti possa assistere nella gestione contabile della tua associazione?

Il rendiconto gestionale in base allo schema del decreto ministeriale è suddiviso nelle seguenti aree:

  • Costi e oneri/ricavi, rendite e proventi da attività d’interesse generale;
  • Costi e oneri/ricavi, rendite e proventi da attività diverse;
  • Costi e oneri/ricavi, rendite e proventi da attività di raccolte fondi;
  • Costi e oneri/ricavi, rendite e proventi da attività finanziarie e patrimoniali;
  • Costi e oneri e proventi da attività di supporto generale;

I “costi e oneri e proventi da attività di supporto generale” sono da considerarsi gli elementi positivi e negativi di reddito che non rientrano nelle altre aree.

In base al decreto ministeriale, un ente del Terzo Settore può presentare in calce al rendiconto gestionale i costi e proventi figurativi. Lo schema di decreto ministeriale prevede che i costi e proventi figurativi da attività d’interesse generale sono presentati separatamente dai costi e proventi figurativi da attività diverse.

Il decreto ministeriale prevede che i costi e i proventi figurativi sono “quei componenti economici di competenza dell’esercizio che non rilevano ai fini della contabilità, pur originando egualmente dalla gestione dell’ente” e che “quanto esposto nei costi e proventi figurativi non deve essere già stato inserito nel rendiconto gestionale”

Nei costi e proventi figurativi rientrano i costi e proventi figurativi relativi ai volontari iscritti nel registro di cui all’art. 17, comma 1, del Codice del Terzo Settore nonché quelli relativi ai volontari occasionali. I costi e proventi figurativi sono rilevati al loro fair value, se attendibilmente stimabile.

Qualora il fair value non sia attendibilmente stimabile, l’ente ne dà conto nella relazione di missione.

Il decreto ministeriale che introduce la relazione di missione prevede che “la relazione di missione illustra, da un lato, le poste di bilancio dall’altro lato, l’andamento economico e finanziario dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie, cumulando informazioni che il civile colloca per le società di capitali, distintamente, nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione.” Le informazioni richieste dal decreto ministeriale nella relazione di missione sono divise in: informazioni generali; illustrazione delle poste di bilancio e illustrazione dell’andamento economico e finanziario dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie.