Ricevute pagamenti associazioni, come comportarsi? Le associazioni che operano in ambito non commerciale e ricevono denaro sotto forma di quote associative, contributi, donazioni o per servizi offerti ai soci, sono tenute a rilasciare, su richiesta, una ricevuta o quietanza. Questo documento non è una fattura e va compilato con dettagli come il nome dell’associazione, il codice fiscale, la data, il motivo del versamento, l’importo, il nome del socio e la firma del responsabile. È importante notare che queste ricevute non sono soggette a IVA e possono essere acquistate in blocchetti presso negozi di materiale per ufficio.

Obbligo di emettere ricevute di pagamento o scontrini. Linee guida per la comprensione e la compilazione delle ricevute per le associazioni.

Per le associazioni che svolgono attività commerciali e sono quindi titolari di Partita IVA, è necessario rilasciare scontrini o ricevute di pagamento fiscali per i servizi forniti a soggetti esterni all’associazione. Questa prassi garantisce la corretta documentazione fiscale delle transazioni commerciali.

Come emettere una ricevuta di pagamento?

Nell’emissione di queste ricevute, le associazioni culturali beneficiano di una specifica esenzione: la riscossione di quote e contributi associativi è completamente esente dall’imposta di bollo, come stabilito dall’articolo 7 della tabella B allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 642. Invece, per le altre ricevute, se l’importo supera i 77,47 euro, si applica un bollo di 1,81 euro, conformemente all’articolo 13 nota 2a della tariffa annessa al D.M. 20 agosto 1992 e sue successive modifiche.

Come redigere una ricevuta per associazioni?

Per redigere una ricevuta pagamenti, è sufficiente utilizzare un semplice foglio di carta intestata dell’associazione. La conservazione di queste ricevute è fondamentale per la gestione amministrativa dell’associazione, in quanto contribuisce alla preparazione del bilancio annuale, riflettendo accuratamente tutte le entrate e le spese.

È essenziale specificare nelle ricevute il motivo per cui un socio contribuisce con un pagamento aggiuntivo oltre alla quota ordinaria associativa. Va sottolineato che per importi eccedenti 77,47 euro è necessario applicare un’imposta di bollo di 1,81 euro sull’originale del documento.

Si deve sempre includere una nota in fondo alla ricevuta, indicando che le attività svolte a beneficio dei soci, anche se a pagamento, conformemente agli obiettivi dell’associazione, non sono soggette a IVA né a imposte sui redditi. Questo a patto che lo statuto dell’associazione rispetti i criteri stabiliti dal D.Lgs. 460/97.

Invece, tutte le operazioni di natura commerciale, delineate nell’art.4 del DPR 633/72, hanno implicazioni fiscali. Queste includono la vendita di beni nuovi prodotti per la commercializzazione, escludendo le pubblicazioni emesse da associazioni di varia natura (politiche, sindacali, religiose, assistenziali, culturali, sportive amatoriali, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica) destinate principalmente ai soci; la fornitura di acqua, servizi di fognatura e depurazione, gas, energia elettrica e vapore; la gestione di fiere e esposizioni commerciali; la gestione di spacci aziendali, mense e la fornitura di pasti; il trasporto e lo stoccaggio di merci; il trasporto di persone; l’organizzazione di viaggi e soggiorni turistici; i servizi alberghieri o di alloggio; i servizi portuali e aeroportuali; la pubblicità commerciale; le telecomunicazioni e le radiodiffusioni circolari.